La villa di Chaplin sarà il suo museo

10 anni fa
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Vi avevamo già parlato delle case di attori e scrittori che diventano musei dopo la loro scomparsa. Adesso, protagonista di un’altra di queste storie è la villa in cui Charlie Chaplin visse dal 1953 fino alla sua morte per quasi 25 anni. Si trova in Svizzera, a Corsier-sur-Vevey, sulle sponde del lago Leimano e nella primavera del 2016 diventerà un museo interamente dedicato a uno dei più grandi artisti del secolo scorso.

Il progetto è stato affidato a Francois Confino, uno dei più noti architetti al mondo esperti in allestimenti museali, per intenderci lo stesso che ha ideato il museo della Toyota in Giappone, l’Expo di Siviglia del ’92, il museo nazionale dell’automobile a Torino, e altri musei cinematografici in Francia e in Italia.

A rendere possibile la costruzione è stato un accordo finanziario raggiunto da tre società: gli spazi espositivi saranno a cura della Compagnie des Alpes che investirà nel museo 9,5 milioni di franchi (ossia circa 7,8 milioni di euro); un’importante società di investimenti del Lussemburgo, la Genii Capital, ha aderito insieme alla Chaplin Museum Development stanziando in totale circa 25 milioni di euro per la costruzione dell’area museale. Di quest’ultima società sono membri anche quattro familiari di Chaplin. A questi fondi privati si aggiungono ancora gli 8 milioni di euro che il Canton Vald ha deciso di prestare al progetto senza interessi.

Le stime del Chaplin’s World by Grévin sono molto ottimiste: si è calcolato che ogni anno saranno circa 300 mila gli ammiratori di Charlot a visitare la villa-museo in cui visse il loro beniamino.



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